Nel campo delle costruzioni civili, edili o infrastrutturali, è sempre più frequente il ricorso a prove diagnostiche in situ per caratterizzarne il comportamento strutturale. La definizione dei limiti strutturali degli oggetti da indagare, siano essi in cemento armato, che metallici, presuppone un attento studio preliminare per cogliere sia i valori di riferimento della prova (spostamento o sollecitazione ultima piuttosto che il range di frequenze di interesse) sia di operare in piena sicurezza. I modelli numerici con tecnologia FEM permettono sia di prequalificare una serie di test che di ricostruirne a posteriori il comportamento. Verranno presentati al riguardo alcuni casi numerico-sperimentali d’interesse quali:
|
Per inviare un messaggio: hsh@iperv.it